lunedì 17 maggio 2010

Ål såcrìstå.


Ål såcristå.


'M å smìå då vådål, ål pòvår Piéro Picinén, påsà in fiånch åi bånch dlå nòså céšå e slungà ål sò båstón con ål såcåt pår cåtà sü i ufèrt...Già, må...mich ås ciåmàvå cul ågégio lì? Sùmå pròpi nò stai bón då ricurdàs ål nòm! Gh è un quaidün ch'ås pö iütà?

R. M.

Vérsión in Itåliån:

Mi sembra di vederlo, Piero Piccinini buon'anima, passare in fianco ai banchi della nostra chiesa e allungare il suo bastone con il sacchetto pe raccogliere le offerte...Già, ma... come si chiamava quell'aggeggio? Non siamo proprio stati in grado di ricordarne il nome! C'è qualcuno che può aiutarci?

R. M.



1 commento:

  1. Arrivano indicazioni sul nome dialettale dell'aggeggio del sacrista per la questua (vedi intervento precedente): Gianfranco Negri dice che a Dorno, a quanto sembra, si chiama "büslòt". Massimo Chiesa, a sua volta, comunica: "Ho chiesto a parroci, alla biblioteca, a Ginetto Prandi che è un cantante e poeta di Valenza per... opere dialettali, per non farla lunga solo due persone un giornalaio di Valmacca paesino vicino a Ticineta in provincia di Alessandria mi ha detto che si chiama “ AL BURSOT” ed una signora di Monte Valenza “ AL BUSLOT”. Tutti i contattati si sono incuriositi molto, cercheranno notizie e forse mi faranno sapere". Credo siamo sulla strada giusta: nel nostro dizionario avevamo già inserito "büsla" come "cassetta delle elemosine", büslòt potrebbe quindi andar bene...Ci piacerebbe avere una conferma in loco, però. Speriamo. Intanto, grazie per la collaborazione!

    R. M.

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